Avvistare un lupo a pochi metri da casa è un’esperienza veramente eccezionale. Chi scrive ha avuto la fortuna, grazie a un video registrato da foto-trappola ad infrarossi, di immortalare uno splendido esemplare di lupo appenninico non una, ma ben due volte e a distanza di poco tempo.
Il primo video, quello del 29 marzo, documentava la riga delle zampe posteriori, la punta nera della coda, le proporzioni del cranio e delle orecchie che non lasciavano dubbi sul fatto che si trattasse proprio di un lupo.
L’entusiasmo di vederlo apparire sullo schermo del pc, in una mattina che poteva essere come tante altre, ha poi lasciato il posto a due riflessioni. Innanzitutto quella che è bello accorgersi di avere ancora oggi, attorno a noi, una natura per certi versi incontaminata dove un lupo può vivere, insieme a caprioli, tassi, istrici e lepri.
La seconda riflessione è stata quella che è venuta anche a tanti miei compaesani che, una volta saputo del primo avvistamento, si sono subito preoccupati per la sua pericolosità.
A questo proposito abbiamo contattato Maurizio Brunelli, esperto naturalista di fauna selvatica e ambienti naturali. Dopo avergli mostrato i video ci ha spiegato che il lupo sembra essere un esemplare giovane, che non ha ancora formato un branco e che sicuramente si è spinto così vicino ad un centro abitato in cerca di cibo. Alla domanda riguardante la pericolosità ci ha garantito che spostandosi da solo non è assolutamente pericoloso per l’uomo e che l’unico problema che rappresenta è quello per il bestiame e per i piccoli animali domestici.