Le due facce della verde Umbria

L'ultimo rapporto di Legambiente sullo smog: i due capoluoghi sempre più lontani
Aria irrespirabile a Terni: anche per il 2018 è tra i comuni più inquinati del Centro Italia. Perugia peggiora leggermente, ma rimane sempre sotto i limiti di guardia

I due valori – Inquinamento a più livelli: è quanto emerge per l’Umbria nel dossier “Mal Aria 2019” pubblicato lo scorso 22 gennaio da Legambiente Italia. Osservati speciali i livelli di pm 10 e ozono: le prime sono delle particelle inquinanti presenti nell’aria mentre l’ozono è un gas contenuto nella stratosfera che crea uno scudo di protezione contro i raggi ultravioletti del Sole. Se il buco dell’ozono presenta le sue massime concentrazioni nei mesi estivi, nel periodo invernale a preoccupare maggiormente è l’aumento delle polveri sottili da materia particolata. 

Il caso di Terni – Nel 2018 Terni sconta un livello elevato in entrambi i valori: la città ha sforato per 86 giorni i limiti di Pm10  previsti dalla legge, fissati a 35 giorni l’anno. La “città d’acciaio” si piazza al venticinquesimo posto nella classifica dei capoluoghi maggiormente inquinati che lo scorso anno ha visto ai primi posti tre città lombarde della pianura padana (Brescia, Lodi e Monza). E anche con l’inizio del nuovo anno non mancano le criticità: nei primi venti giorni del 2019 sono già dieci gli sforamenti di polveri sottili riscontrati nell’area del ternano. Per Terni la principale voce di inquinamento resta legata alla presenza del polo siderurgico

 

 

Le cause – I fattori per lo sforamento dei valori limite sono molteplici e ogni città presenta le sue peculiarità: a Perugia  l’inquinamento è rappresentato soprattutto dal traffico urbano. Tra le principali fonti di emissione rientrano inoltre il riscaldamento domestico, le industrie e le pratiche agricole. Il commento di Marco Pompei, responsabile del servizio reti di monitoraggio aria di ARPA Umbria, l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale: 

Le conseguenze sulla salute – Le alte concentrazioni degli inquinanti atmosferici costituiscono un serio problema per la salute, in particolare per soggetti particolarmente sensibili come i bambini o gli anziani, con conseguenze nocive per l’apparato respiratorio e cardio-circolatorio. Per l’Italia, il 2018 è stato un anno da codice rosso per la qualità dell’aria, segnato anche dal deferimento da parte della Corte di giustizia europea in merito alle procedure di infrazione. 

 

Le misure – La lotta all’inquinamento si gioca su più fronti: tra le misure previste nell’ultima Legge di Bilancio, approvata dal Parlamento a fine dicembre, spiccano l’ecobonus e l’ecotassa. A marzo scatterà uno sconto per chi compra unʼauto con basse emissioni di CO2 (fino a 70 g/km), mentre subirà una maggiorazione chi acquista i veicoli più inquinanti, oltre i 160 g/km di CO2. Resta da vedere se la mobilità sostenibile prenderà il volo anche in Umbria, pronta a tornare “verde” nella qualità dell’aria.
Gianni Di Mattia, di Legambiente Umbria: 

Autore

Claudio Agrelli

Nato a Saronno (Varese) il 1° agosto 1991. Laureato magistrale in Scienze Politiche - Mass Media e Politica presso Alma Mater Università di Bologna, campus di Forlì. Giornalista praticante del XIV Biennio della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia.