Lago Trasimeno, come fauna e flora sono mutati negli anni

Divenuto Parco naturale il mare dell’Umbria è adesso un bene protetto
Tra i pesci che rischiano l’estinzione vi è il luccio. A proteggerlo il centro Ittiogenico che si occupa della sua riproduzione e reintroduzione nel “mare nostrum”

Addio ai tempi in cui il conte Baldeschi, proprietario dell’isola Minore, saliva sul suo motoscafo solcando a tutta velocità le acqua del lago Trasimeno. A fargli compagnia i tanti turisti che i weekend d’estate noleggiavano le barche per tuffarsi nel mare dell’Umbria. Tutto è mutato quando il Trasimeno è stato trasformato in parco con lo scopo di preservare le bellezze naturalistiche di questo paradiso. Una decisione quasi obbligata dalle amministrazioni locali, dato che il nostro lago ha rischiato persino il prosciugamento tra gli anni quaranta e cinquanta, toccando una profondità massima di appena 2,9 metri e decretando così lo spopolamento di isola Maggiore. La situazione si risolse nel ’52 grazie alla reintroduzione degli emissari naturali del Trasimeno.

La scomparsa del canneto – Uno dei problemi maggiori del lago Trasimeno è la scomparsa del canniccio. Questa particolare pianta è stata per anni fonte di vita per il lago, ma a causa dell’innalzamento delle acque sta a poco a poco scomparendo. Altra causa sono le nutrie, divenute tra gli animali più invasivi, sbarcate dal sud America in Italia nel 1921, sono adesso uno dei mammiferi più devastanti.

La fauna che muta – Tra nuove e vecchie specie, la fauna è cambiata irrimediabilmente. Un mutamento provocato dalla mano dell’uomo. Come l’introduzione di pesci gatto che prima non vi erano. A procurare danni maggiori il cosiddetto carassio, che ha fatto la sua comparsa a seguito delle numerose competizione sportive. Non a caso, questo particolare pesce, abbocca facilmente. Ci sono poi dei nuovi abitanti: le tartarughe acquatiche. Questi piccoli esseri, abbandonate in acqua dai proprietari, se superano le difficoltà dell’inverno, sono capaci di compiere disastri inimmaginabili per l’ecosistema. Padre adottivo delle tartarughine il centro ittiogenico che al momento ne ospita circa tremila. Tra le specie in estinzione, invece, vi è il luccio. Durante la stagione della riproduzione i pesci vengono catturati, messi in una vasca del centro ittiogenico e aiutati nell’accoppiamento. I lucci che nascono vengono poi gettati da adulti dentro il lago.

Autore

Elena Testi

Nata il 29 giugno 1987. Appassionata di politica e cronaca giudiziaria. Ho un grande amore: il mio basset hound. Dopo un tortuoso percorso di studi sono approdata alla scuola di Giornalismo di Perugia