Norcia, sette mesi dopo: è tempo di rinascere

Gli abitanti della città sconvolta dal sisma sono ancora alla ricerca di risposte
Viaggio nel gioiello dell'Umbria semi distrutta dal simsa in un anello di voci e storie. Gli occhi dei nurisini sono ancora pieni di lacrime ma la voglia di ripartire, ancora una volta, c'è.

I più piccoli entravano a scuola il primo pomeriggio, quando per i ragazzi del liceo suonava l’ultima campanella. C’era una sola scuola a Norcia in cui, dopo il terremoto, era possibile continuare a fare lezione. La scuola, il luogo in cui una comunità cresce, si modella e si consolida. La scansione del tempo in ore scolastiche fa parte della formazione e anche se a Norcia la giornata è piegata ad una situazione di emergenza, sui visi dei ragazzi che entrano ed escono dalla struttura antisismica ci sono sorrisi, risate, stanchezza. Il gioco nella mano di un bambino viene riposto nello zainetto: è ora di salutare il genitore e affidarsi alla maestra.

>Guarda il Webdoc su Medium

Autore

Giulia Bianconi

Nata a Perugia il 1° giugno 1993. Laurea triennale in Scienze politiche e relazioni internazionali all'Università di Perugia. Specialistica in Relazioni Internazionali (curriculum Valori - Diritti umani, interculturalità e cooperazione allo sviluppo) ancora in corso. Giornalista pubblicista dal 2015.