La rinascita di Norcia parte dal prosciutto Igp

Tra i fiori all'occhiello dell'economia locale la Lanzi srl. A far ripartire l'economia “la solidarietà degli italiani”
Dopo mesi di stallo le vie della piccola cittadina sono tornate ad essere calpestate dai tanti turisti che si fermano nelle varie botteghe per assaggiare i prodotti tipici

È il 30 ottobre 2016 quando una violenta scossa di terremoto devasta il centro Italia. Questa volta a farne le spese sono solo gli edifici. Per una serie fortunata di eventi, nessuno viene sepolto dalle macerie e c’è chi, a Norcia, è convinto che sia stato san Benedetto a proteggerli. Però il piccolo paese di appena cinquemila anime si ritrova in ginocchio. L’economia è paralizzata. Le aziende sono distrutte. Le strade piene di turisti solo un vecchio ricordo.

La ripartenza – Il carattere dei nursini è, però, più forte di qualsiasi cataclisma naturale. I tremila che rimangono in città si rimboccano le maniche. Nel centro storico della piccola cittadina, incastonata tra i i monti Sibillini, si lavora per ripartire. A Norcia si producono ogni anno 2.350 tonnellate di prosciutto di Norcia Igp per un totale complessivo di 50 milioni di fatturato annuo. Tra i fiori all’occhiello c’è la Lanzi srl. Da qui è partito il nostro viaggio. Proprietario di questa grande azienda è Davide Lanzi. I suoi 79 anni di età non lo hanno di certo piegato e dopo la scossa di terremoto del 30 ottobre ha avuto un unico obiettivo: ripartire. Il primo mese la produzione è stata del 70 per cento in meno, colpa dei mezzi di produzione pressoché inutilizzabili e dell’impossibilità di alcuni operai di raggiungere il posto di lavoro. La solidarietà di centinaia di italiani ha dato loro la forza. “Sono state tantissime le richieste – spiega Lanzi commosso -, non potevamo deludere coloro che volevano comprare un prosciutto o un salame solo per darci una mano”.

La rinascita – Le strade di Norcia hanno iniziato a riempirsi di nuovo. I negozi hanno tirato su le saracinesche. “Gli italiani ci hanno insegnato che dovevamo lavorare per ripartire”. Sono queste le parole di Lorenzo, giovane di 33 anni proprietario di una delle norcinerie più famose della cittadina, situata a soli pochi passi dalla Basilica di San Benedetto, ormai ridotta un cumulo di macerie. “Se non avessi avuto questo negozio – afferma – probabilmente sarei andato via”. Lorenzo è però rimasto, come è rimasto Sebastiano, proprietario di un altro negozio: “Fortunatamente qualcuno è tornato a percorrere le vie di Norcia, speriamo solo di poter vedere brillare di nuovo questa perla dei Sibillini”.

Autore

Elena Testi

Nata il 29 giugno 1987. Appassionata di politica e cronaca giudiziaria. Ho un grande amore: il mio basset hound. Dopo un tortuoso percorso di studi sono approdata alla scuola di Giornalismo di Perugia