Lago Trasimeno: com’è cambiato il turismo negli ultimi anni

Il quarto lago più esteso d’Italia risente ancora dell’onda lunga della siccità del 2012
L’offerta turistica è oggi più vasta e diversificata. Si punta su arte, tradizione, enogastronomia di qualità, fauna locale e paesaggio

Gli anni d’oro del turismo, soprattutto straniero, al lago Trasimeno sono sì un ricordo, ma non così lontano. I dati della Regione Umbria su presenze e arrivi del 2016 fotografano una buona permanenza media, che resiste sui 4 giorni circa. «Rispetto a picchi passati di un milione di presenze, ora stiamo sulle 870mila –spiega Milena Mezzetti, responsabile del Servizio turistico associato del Trasimeno– è un buon risultato, alla luce di un lento calo iniziato con la siccità del 2012: il ricordo delle rive impraticabili è una pubblicità negativa che ci portiamo dietro ancora oggi, nonostante il lago sia tornato in ottime condizioni».
Nata a Città della Pieve, Mezzetti conosce bene questo territorio e la sua particolare capacità ricettiva, diversa rispetto a Perugia e Assisi, le altre due principali mete dei flussi turistici in Umbria. Le strutture extra alberghiere, infatti, sono qui molto più numerose: a fronte di 50 alberghi, ci sono circa 600 tra campeggi, con altissimo numero di posti letto, agriturismi, bed and breakfast, case vacanze, country house, affitta camere e ostelli.

Una zona diversificata – Gli otto comuni del Trasimeno, quattro lacustri (Castiglione del Lago, Passignano, Tuoro e Magione) e quattro collinari (Città della Pieve, Panicale, Paciano e Piegaro ) vantano un’offerta turistica piuttosto differenziata. «Puntiamo più sul turismo culturale, chi viene da noi vuole visitare i musei e le zone limitrofe, da Assisi a Siena» conferma il direttore dell’Hotel Vannucci di Città della Pieve, Orlando Ciello. Inglesi, olandesi, francesi, tedeschi, svedesi e norvegesi continuano a innamorarsi dei paesaggi mozzafiato del Trasimeno, della sua arte e storia, scegliendo di tornare anno dopo anno.

L’evoluzione positiva dell’offerta turistica – «Oggi possiamo contare su un’offerta turistica più completa: si va dal noleggio di bici e vespe alla scuola di vela e surf, dal trekking alle passeggiate a cavallo» continua Mezzetti. Tante attività, tra cui spuntano i collegamenti con le isole e le escursioni in barca proposte dai privati. Anche il sistema museale è cambiato: i quattro comuni di collina hanno dato vita ad un unico gestore per valorizzare al meglio le loro bellezze, come le opere d’arte del Perugino a Città della Pieve e Panicale. Realtà come l’ Oasi naturalistica “La Valle” e la Cooperativa pescatori del Trasimeno danno risalto alla caratteristica fauna locale e alle tradizioni della vita sulle sponde del lago.
Oggi uno dei punti di forza principali è l’enogastronomia di qualità: «Ci sono molte iniziative di promozione delle eccellenze del territorio come l’olio, la fagiolina, lo zafferano e il vino, che si portano dietro un aumento qualitativo anche nella ristorazione» conclude Mezzetti.

Autore

Giulia Bianconi

Nata a Perugia il 1° giugno 1993. Laurea triennale in Scienze politiche e relazioni internazionali all'Università di Perugia. Specialistica in Relazioni Internazionali (curriculum Valori - Diritti umani, interculturalità e cooperazione allo sviluppo) ancora in corso. Giornalista pubblicista dal 2015.