La sapienza dei norcini

Al lavoro nei laboratori tra le macerie
Il terremoto ha stravolto le loro vite e portato via le loro case. Ma i norcini non stanno con le mani in mano e ripartono dalla tradizione e dal loro sapere centenario

La strada che porta al loro laboratorio di Alessandro, a Campi di Norcia, è avvolta nella desolazione. Non è rimasto quasi più nulla del paese.
I volti di Alessandro, Rosina e Dino sono a tratti smarriti. La ferita lasciata dal terremoto è ancora viva, come se le persone che hanno sentito la terra tremare portassero con loro un senso di precarietà che non si può cancellare.
Ma l’espressione dei loro volti cambia immediatamente non appena cominciano a parlare del loro lavoro. Alessandro, Rosina e Dino appartengono a quella speciale categoria di abitanti di Norcia che si tramanda la scienza della lavorazione della carne di generazione in generazione: sono dei norcini.

Arrendersi mai
Il terremoto ha fatto chiudere il loro laboratorio per due mesi, cosa che ha procurato notevoli ritardi nella produzione. Per non parlare dei danni indiretti del sisma con il calo vertiginoso del turismo. Ma i norcini non sono tipi che si danno per vinti. In questi mesi hanno sperimentato la vendita online ed ora sono ripartiti a pieno regime con la produzione. Lunghi tempi di stagionatura e salatura al naturale, senza addensanti chimici, sono una sorta di mantra per l’azienda. Il ciauscolo, o meglio “bastardone morbido”, come lo chiama Alessandro, il loro fiore all’occhiello.
Il terremoto ha provato a portare via anche il loro lavoro, ma non c’è riuscito.

Autore

Michele Bonucci

Nato a Perugia il 28/08/1990. Laureato in giurisprudenza, Erasmus all’Universidad Rey Juan Carlos di Madrid. Praticante della Scuola di giornalismo radiotelevisivo di Perugia.